La musica al tempo del Coronavirus: Nella centralissima piazza Brà di Verona un flash mob per ricordare ai cittadini l’importanza delle manifestazioni artistiche.
Quella degli artisti è una categoria già di per sé precaria. Raramente cantanti e musicisti godono di contratti a tempo indeterminato; la loro vita spesso dipende dalle fortune dei locali pubblici dove possono esibirsi.
Una situazione come quella di questi giorni, e che potrebbe protrarsi per mesi, legata alla diffusione del Coronavirus – COVID-19 – ha un impatto terribile su questa categoria.
In un mondo che in questi ultimi anni sta vivendo – anzi, purtroppo: vivendo di nuovo – un periodo di chiusura all’altro, al prossimo, e che trova nell’arte uno dei pochi antidoti a questo atteggiamento, l’arrivo del Coronavirus suona come una triste, e dolorosa, beffa.
Qualcuno ha detto che “al Coronavirus piacciono i viaggi e il divertimento”: è decisamente un virus con un pessimo senso dell’umorismo…
Arte e spettacolo, quindi, è con il turismo il settore che più soffre dalle – peraltro giuste e inevitabili – restrizioni con cui si sta cercando di arginare la diffusione del COVID-19 allo stato di pandemia.
La musica al tempo del Coronavirus: i dati Agis
Secondo quanto comunicato da Agis, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, per questo periodo in Italia viene stimata una perdita di 10,1 milioni di euro ogni 7 giorni, con la cancellazione di 7.400 spettacoli dal vivo.
Oltre alla sospensione delle serate per decisione delle istituzioni, ad aggravare la situazione vanno aggiunte tutte quelle persone che, per prudenza o paura, potrebbero disertare le sale anche dopo che l’emergenza sarà scongiurata.
Stamattina, in piazza Brà, nel centro di Verona, ha avuto luogo un flash mob di musicisti, per fare sensibilizzare sulla difficoltà nella quale versano gli artisti e in generale i lavoratori dello spettacolo a causa dell’annullamento di tutti gli eventi in relazione all’epidemia di Coronavirus.
I promotori della manifestazione hanno esortato i passanti a non dimenticarsi di loro e, passata l’emergenza, di tornare a frequentare locali e spettacoli musicali.
Per me questi giorni passano in modo strano: la chiusura delle scuole mi tiene lontana dal conservatorio: mi tiene lontana da ciò che amo.
Lo studio e l’ascolto sono il mio personale antidoto a questa situazione. Mentre un pensiero va ai malati e alle famiglie di chi, contro il Coronavirus, ha già perso l’ultima battaglia, vi lascio con una speranza: che, almeno per chi sta solo subendo il disagio delle costrizioni di questi giorni, il bello, l’arte, la musica portino un conforto.
Per informazioni sulle misure locali contro il Coronavirus: Comune di Verona.
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