Secondo articolo dedicato a queste strane giornate. Giornate dure per tutti, terribili per i malati e i loro familiari e amici.
Rimane, in queste strane giornate, spazio per l’arte?
Aggiornamento del 3 aprile 2020
Non esco molto da casa…
Quasi mai sento il bisogno di uscire: sto molto bene in casa.
Specialmente se lasciata da sola.
Potrei dire addirittura che, dopo un’occasione di ritrovo (una serata tra amici, il pranzo di Pasqua con i parenti, una qualsiasi situazione chiassosa con molte persone…), sono stanchissima e ho bisogno di altrettanto tempo da passare da sola.
In silenzio.
Da persona decisamente introversa, sono a mio agio se da sola o in piccoli gruppi, ma anche per me stare troppo tempo in casa con la mia sola compagnia diventa difficile e paradossalmente gli effetti dello stress si fanno sentire adesso che sono a casa “a riposo forzato”.
Un altro paradosso è quello di una persona introversa che come carriera e scelta di vita al tempo stesso si dà l’obiettivo di esibirsi davanti a un pubblico.
Ma questa è un’altra storia…
E, per fortuna, almeno è permesso ancora passeggiare, in queste splendide giornate di sole (e non avrei mai pensato che in vita mia mi sarei dovuta trovare a scrivere qualcosa del genere).
[*aggiornamento del 20 marzo e in seguito del 1 aprile 2020: a Verona vietate anche le attività motorie e le passeggiate all’aperto]
Una “attività” diversa
Sono una persona che soffre molto l’inattività e rimprovero me stessa quando nella mia testa avrei potuto fare qualcosa ma non ho avuto il tempo di farla, soprattutto se si trattava di qualcosa che mi avrebbe avvicinata al mio obiettivo di vita, o che semplicemente mi avrebbe fatto sentire più utile.
Immagino che molti siano come me!
Ecco quali sono le attività cui mi dedico in questi giorni in cui sono – in cui siamo – bloccati in casa. Anche semplici cose pratiche: per non deprimersi a causa del rimanere a casa, a pensare a tutto ciò che sta succedendo; per non “impazzire” sentendosi sovrastati da cose su cui non abbiamo alcun controllo.
Informazione
Prima di tutto mi tengo informata.
Mi informo, scegliendo le fonti di notizie, sui social o meno, da fonti attendibili:
Vivo non sottovalutando istruzioni e restrizioni imposte dal DPCM e dalle autorità locali.
Cerco, poi, di applicare la mia routine anche a questi tempi “eccezionali”:
- È utile per me programmare obiettivi da raggiungere / cose che voglio fare, mettendoli per iscritto. Spesso capita che le cose che vorrei fare siano sproporzionate per il tempo che ho a disposizione, quindi associo una priorità. Per rispettare questa roadmap, questo percorso che mi impongo, devo:
- concentrarmi su un obiettivo per volta.
E in pratica?
Ma Detto questo, in pratica, che cosa sto facendo, che cosa ho intenzione di fare?
- Studiare! Studiare, anche se non ci sono scadenze! Avrei avuto due esami a marzo, in conservatorio, oltre a due concerti previsti il 10 e 15 marzo: il fatto che qui a Verona si pensasse che la chiusura delle scuole (dal 24 febbraio) si sarebbe prolungata prima fino al primo marzo, poi fino all’8, poi fino al 15, e infine fino al 3 aprile, ha generato un’incertezza di fondo, unita alla paura che si è generata nell’ultima settimana di febbraio (paura che adesso, almeno qui, sta fortunatamente scemando). Con tutto ciò che stava accadendo la concentrazione era quella che era, e quindi ho studiato molto meno rispetto a quando frequentavo normalmente le mie lezioni e attività.
- Anche per quanto riguarda il canto ho trovato più difficoltà a studiare: un ovvio motivo è che sono saltate tutte le prove per i concerti. Ora che sono a casa, anche se trovo sempre il tempo di suonare o cantare qualcosa, non essendoci più l’appuntamento settimanale che di fatto era una piccola scadenza da rispettare, studio impiegando più tempo del previsto.
Prospettandosi una lunga “quarantena”, posso studiare con più tranquillità e, per obbligarmi a farlo, creo le mie scadenze da rispettare. Un brano che mi sta piacendo studiare in questo periodo è “Plorate colles” tratto dall’oratorio Jepthe di Giacomo Carissimi. - Stare sui social il minimo indispensabile: oltre a evitare le fake news e a dosare secondo la nostra sensibilità l’irruzione dei media nella nostra vita, sono dell’idea che almeno in un contesto come il mio, in cui la mia routine è stata completamente stravolta, i social possano pericolosamente occupare gran parte del tempo. Una soluzione che ho trovato è impostare un timer per monitorare il mio tempo sui social, allo scadere del quale si ritorna alla “vita reale”. E il timer funziona ancora meglio se ho effettivamente qualcosa di urgente da finire. Non lo scrivo soltanto per una questione di ottimizzazione del tempo, ma anche perché è comprovato da studi che l’utilizzo dei social per un tempo prolungato è dannoso anche per l’umore e l’autostima, oltre che per la concentrazione.
- Bere tanta acqua: sembrerà banale, per me non è immediato. Spesso, se sono troppo concentrata su qualcosa, mi dimentico di bere e di mangiare. Quando sono fuori di casa tutto il giorno, mantenermi idratata passa in secondo piano sia per distrazione sia perché non sempre ho la possibilità di usare il bagno, ma la quantità di acqua che si beve influisce molto sulla voce e sul benessere generale del fisico e della mente! Ho provato sulla mia pelle che se non bevo abbastanza può venirmi mal di testa o stanchezza immotivata, oltre alle conseguenze più evidenti che sono la secchezza della gola e delle labbra. Ora che sono a casa per la maggior parte del tempo, posso bere più frequentemente e tranquillamente.
- Riordinare. Qualcosa che sembrava troppo difficile da affrontare nella routine di tutti i giorni… Quando ho il tempo contato per qualsiasi cosa, anche tenere l’ambiente in cui vivo in ordine diventa non urgente, ma anche questo influisce molto sulla nostra produttività e umore. Adesso posso permettermi sia di riordinare delle zone della casa che stavano andando “in completa rovina” (per esempio buttando via ciclicamente le cose che non mi servono), sia di sistemare alcune cose che sapevo di dover sistemare ma aspettavo di avere tempo per farlo (per esempio pulire i filtri del condizionatore).
- Meditare: puntando alle conseguenze positive della meditazione su concentrazione, umore, controllo delle emozioni.
- Fare esercizio in casa, o anche solo una passeggiata fuori, nelle ore di sole: camminare nella natura ci aiuta a produrre endorfine che aiutano a combattere lo stress.
- Leggere un libro.
Queste sono le cose che sto facendo, ora che sono bloccata in casa. Prendetevi cura di voi, e non dimenticate che buoni libri, buona musica vi aiuteranno.
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