Continuano le strane giornate di quarantena. Continua questa atmosfera sospesa, tra paura e speranza. Lascia una strana sensazione il fatto che tutto questo stia accadendo proprio mentre cominciavo a far sentire la mia voce (scusate il gioco di parole…) in rete e sui social.

Ciò che sta accadendo passerà. Ci sarà di nuovo la normalità. Forse un po’ diversa da prima.

Andrà tutto bene, come si dice con o senza # in questi giorni?

Con migliaia di morti è probabilmente una espressione un po’ troppo urlata.

Ma, sì: tornerà ad andare meglio, prima o poi.

Presto, speriamo.

In queste strane giornate di quarantena continuo a studiare ed esercitarmi (ringrazio che esistano le videochiamate, così riesco a fare qualche lezione in remoto), come dicevo nel post precedente e continuo a percorrere la strada che mi sono data: raccontare la mia vita di cantante.

Avevo iniziato a mettere insieme una lista di autori di riferimento, cominciando, naturalmente, dal “mio” Bach. Si tratta di un elenco personale, dettato anche dai miei studi.

Ecco i prossimi della lista.

Gli autori della mia formazione musicale

Antonio Caldara (1670-1736)

Un veneto, portato dalla sua musica a Roma (dove si incrociò con Händel), Barcellona, Vienna (dal 1717 ricoprì la carica di vice maestro di cappella della corte imperiale asburgica).

La sua opera più famosa è probabilmente “Il più bel nome”, la prima opera italiana a essere eseguita a Barcellona.

La sua opera è interessante perché unisce influenze diverse: da Monteverdi a Scarlatti a Corelli.

Antonio Vivaldi (1678-1741)

Un altro veneto che grazie alla sua musica arrivò a Vienna, la capitale del mondo musicale di allora. E uno dei musicisti più famosi di sempre…

Credo che sia praticamente impossibile trovare una singola persona che non abbia ascoltato almeno una volta, anche solo per caso, Le quattro stagioni, i suoi concerti capolavoro. Ma qui mi piace soprattutto ricordarne l’attività di insegnante presso il Pio Ospedale della Pietà dal 1713 al 1740, anche se non ininterrottamente.

Come altri ospedali a Venezia, La Pietà, nell’accogliere gli orfani, diventò per le ragazze un centro di educazione musicale di eccellenza, tanto che il sistema educativo degli ospedali fu preso a modello dai conservatori di Parigi, Londra e Berlino.

Lodovico Grossi da Viadana (1560-1627)

Con questo compositore, frate francescano, facciamo un ulteriore salto indietro nel tempo. Fu il primo a usare regolarmente il basso continuo in funzione di sostegno armonico che, se ci pensiamo bene, è continuato ad esistere fino al rock…

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Rimanendo in tema: la prima “rock star” della musica, con un anticipo di un paio di secoli. Definito “il compositore più universale nella storia della musica occidentale” domina la scena del suo tempo. Fu forse il primo compositore che decise di lavorare come libero professionista, con tutte le conseguenze di questo, specialmente nella sua epoca che a mio parere non era ancora pronta ad accoglierlo.

Henry Purcell (1659-1695)

Ovvero, la musica barocca in Inghilterra. Figlio d’arte, compositore almeno dall’età di undici anni: una figura importante per capire la dimensione effettivamente europea della musica del suo tempo.

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