Oggi vorrei parlare del concerto finale di un seminario monografico su Don Marco Uccellini, tenuto dal Professor Davide Monti, presso il Conservatorio di Verona.
Don Marco Uccellini è un compositore più conosciuto tra i violinisti che si occupano di musica antica, essendo stato lui stesso un grande violinista e avendo composto molta musica per questo strumento.
Nato a Forlimpopoli nei primi anni del Seicento, tra il 1641 e il 1665 ricoprì, a Modena, i due ruoli più importanti per un musicista all’epoca, ovvero Capo degli instrumentisti alla corte degli Este, e Maestro di Cappella presso la cattedrale.
Le sue sonate per violino e basso continuo (ovvero con l’accompagnamento di uno strumento armonico, con la possibilità di suonare degli accordi) contribuirono allo sviluppo dello stile esecutivo caratteristico del violino, espandendo le possibilità tecniche ed espressive, per esempio con l’introduzione di passaggi virtuosistici.
Tuttavia, nel concerto a cui ho preso parte abbiamo eseguito, tra le varie sonate per violini, alcuni salmi eseguiti rarissimamente (forse mai!) in tempi moderni.
È stato molto emozionante sentire questa musica prendere vita dopo secoli di silenzio, proprio dalle nostre voci e dai nostri strumenti.
Uccellini mandò alle stampe un unico libro di musica da chiesa, probabile frutto del magistero nel duomo di Modena. “I Salmi a una, a tre, quatro et a cinque, concertati parte con istromenti e parte senza, opera VI” (Venezia, 1654) sono dedicati a Ferrante Gonzaga, terzo duca di Guastalla.
Quasi tutti i brani prevedono la presenza dei violini: vuoi con parti di rinforzo delle voci vuoi con sinfonie autonome, che fanno da ritornello entro la struttura generale del salmo.
Il concerto
I salmi che abbiamo proposto in concerto sono stati:
- Domine ad adiuvandum a 5, con Istrumenti doi Soprani, Alto, Tenore, e Basso
- Confitebor a 3 doi Soprani, e Basso
- Laudate Pueri a 3 con Istromenti doi Soprani, e Basso
- Dixit a 5, con Istromenti doi Soprani, Alto, Tenore, e Basso
La preparazione di questo concerto si è sviluppata nell’arco di circa 4 settimane, sebbene il tempo a disposizione per provare con il gruppo al completo sia invero stato molto poco.
Purtroppo, è una cosa che capita spesso in questo lavoro: dover dare il massimo nel tempo che viene concesso, anche in condizioni non ottimali.
Perciò, posso dire di aver imparato molto anche da questo punto di vista. La volontà di ottenere un risultato eccellente (…o quasi!) mi ha aiutato a superare le difficoltà incontrate durante il percorso.
Sono contenta di come è andato il concerto, sicuramente è stata una bellissima occasione per suonare e cantare insieme a dei bravissimi professionisti (i nostri insegnanti!) e ai miei carissimi amici.
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