Oggi vorrei parlare di un aspetto che fa parte della vita del musicista e del cantante, ma che sui social non è molto sbandierato: si tratta del rifiuto.
Vedo su internet che si parla molto di come prepararsi alle audizioni, ma non viene trattato molto il momento successivo, cioè affrontare il risultato.
Sembra quasi un tabù; del resto è comprensibile che nessuno ami parlare di quando l’audizione va male e si viene rifiutati. Il fatto è che, così, non si trova, almeno online, molto aiuto sul come gestire il fallimento, quando si presenta.
Il lavoro del musicista, e questo vale a tutti i livelli, è fatto di audizioni e concorsi; di vittorie e sconfitte, successi e insuccessi.
Credo che sia molto importante capire come affrontare le audizioni dal punto di vista emotivo, perché queste sono una realtà fuori dalla scuola e che non ha nulla a che vedere con gli esami, per esempio. Magari sto solo scrivendo una serie di ovvietà, e probabilmente per capire come ci si sente in queste situazioni l’unico modo è viverle, ma credo parlarne sia utile. Spero lo sia anche per voi, una volta che avrete letto questo post: certamente servirà, almeno a me, a dipanare un po’ di pensieri in materia.
Come affrontare un’audizione: l’atteggiamento giusto
L’atteggiamento giusto per affrontare un provino, un’audizione o un esame di ammissione… è quello di usarlo, comunque vada, a proprio vantaggio.
È molto facile in questi casi entrare nello schema di pensiero: o vinco, o “muoio”.
Ma pensare che l’unico modo per considerare positiva l’esperienza di un’audizione sia superarla è rischioso: nella stragrande maggioranza dei casi, i posti disponibili sono molto inferiori al numero di candidati. Perciò, anche solo per pura matematica, le probabilità di non passare l’audizione sono molto maggiori di quelle di avere successo.
Bisogna essere determinati e sicuri di sé, ovviamente, ma se non dovesse andare bene, sarebbe meglio pensare di poter avere comunque tratto dei vantaggi dall’esperienza, di trovare un atteggiamento mentale per cui se ne esce vincitori anche quando non si è superata l’audizione!
Certo: vincere è meglio, vincere è bello. Ma non si può vincere sempre.
L’atteggiamento giusto è quello per cui, se non si supera il provino, se ne esca comunque come un cantante migliore, con più esperienza e, magari, qualche contatto nel settore in più.
“Comunque vada, avrò vinto!” è l’atteggiamento giusto. Non riporre tutte le tue speranze nel successo. Certo: fai tutto il possibile per ottenerlo. Ma trova quell’angolo, quel punto di vista, tale per cui sia comunque un successo.
Il rischio è che, se non si raggiunge quel successo tanto agognato, si cominci a odiare ciò che stiamo facendo. Il mondo è pieno del livore di musicisti che affrontano così il fallimento, certi solo di quella certezza incrollabile per cui meritano di più ma non ottengono ciò che meritano.
Qualche consiglio?
Qualche consiglio, allora? Iniziamo dall’ovvio… Prepararsi bene, molto bene, prima di una audizione. Per essere più chiara: prepararsi al meglio, perché, sì, il fallimento è ammissibile, ma è meglio fallire con la coscienza pulita e senza rimpianti per qualcosa di non fatto.
Talvolta per me ha un effetto positivo, quasi rilassante, parlare con gli altri cantanti, per farsi raccontare le loro esperienze, chiedere consigli e, perché no, fare nuove amicizie: questo è sicuramente un aspetto molto positivo dell’audizione, indipendentemente dal suo esito.
All’estremo opposto di questo spettro, il “fare anche da soli”: riprendersi dall’insuccesso da soli; andare oltre, da soli: organizzando uno spettacolo, un nuovo concerto; cominciando a prepararsi per la prossima audizione.
L’importante è non rimanere fermi ad aspettare e capire che cantiamo, suoniamo, ci esibiamo non (solo…) per “diventare famosi”, ma perché ci piace.
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